Ascoltai quell'uomo in silenzio.
"Lui ha riconosciuto il palazzo.." dissi "E il giardino... come so che non siete voi il sosia?".
Tutta quella storia era pazzesca, assurda.
E io non credevo a una sola parola.
Ma di una cosa il sosia aveva ragione, non poteva essere un caso.
"E con la faccenda del sangue, come la mettiamo?" con aria di sfida "Volete continuare a ignorare questa domanda per molto? Continuerò a farvela finché non vi degnerete di rispondere!".
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