Entrammo in quella casa, condotti poi in una grossa cantina quasi fosse una segreta inaccessibile.
Mi guardavo intorno, incuriosita e incerta.
Ma poi vidi che c'era una sola persona, e le mie speranze vacillarono.
Quando poi si girò, sbiancai.
Era lui, era identico a lui.
Strinsi forte la mano di Icarius nella mia.
Allora lo sapeva, fin dal primo momento, Affon.
Sapeva chi era, se era identico a quello che immaginai essere quello che loro credevano Guisgard.
Ecco perché ci avevano portato in quella chiesa, ecco perché tutto quel mistero.
Possibile che esistessero due persone così simili?
La cosa non mi quadrava, non mi piaceva per niente.
Restai in silenzio, attendendo che fosse lui stesso a rivolgermi la parola, come si conveniva.
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