Icarius e Clio furono condotti in una sorta di grossa cantina, più simile in verità ad una segreta inaccessibile.
Affon fece segno ad un uomo che sorvegliava una grossa porta di legno e quello annuì, per poi aprirla.
Entrarono così in un ambiente sotterraneo arredato in modo sobrio, ma con un certo gusto.
Qualcuno stava seduto su un grosso seggio, dando le spalle alla porta.
“Milord...” disse Affon.
Colui allora che stava seduto si alzò e si voltò, mostrando il suo volto.
Un volto che era l'esatta copia di quello di Icarius.