Mi resi conto che per un lungo istante il mondo si era fermato, è l'unica cosa viva era il nostro sguardo.
Mi accorsi di sentire il suo respiro sul mio viso, il calore della sua pelle.
Eravamo vicini, molto vicini, troppo vicini.
Eppure quella vicinanza era... Inappropriata?
No... Inebriante.
Ma certo, anche inappropriata, pensai, distogliendo lo sguardo mentre le mie gote si tingevano di rosso.
Eppure non mi allontanai, nè lasciai la sua mano, mi limitai a fuggire il suo sguardo, posando la mia testa sulla sua spalla.
Il viaggio fu lungo, e la preoccupazione aumentava di ora in ora.
Finché non vedemmo una città in lontananza.
Una città arroccata sulle mura.
"Dove siamo?" Chiesi, agli uomini che ci tenevano d'occhio.
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