Quei baci, quelle carezze, quei giochi, quei sospiri che divennero gemiti.
Zoren stringeva a sé il corpo nudo e caldo di Gwen, facendo sue ogni forma, ogni tratto, ogni grazia.
E tutto ciò, come una bellissima e sensualissima immagine d'Amore, veniva riflesso su quello specchio.
Poi lui la prese in braccio e senza smettere di baciarla la adagiò su una vasca di porcellana e lì, con ardore e trasporto, con impeto e passione la fece sua.
E lui provò piacere.
Intenso, travolgente, più volte.