Poco dopo Icarius, Clio e Affon lasciarono la casa, uscendo nel buio della brughiera.
Si incamminarono lungo uno stretto sentiero, col buio circostante a proteggerli da occhi indiscreti.
Camminarono per un po', vedendo solo alberi che con le tenebre avevano assunto un profilo spettrale e cespugli folti e fitti con bacche che sotto l'etereo pallore lunare scintillavano come infinite gemme preziose disseminate dagli albori in quel luogo selvaggio.
“Diteci...” disse Icarius “... c'è ancora molta strada da fare?”
Ma Affon non rispose nulla.
Continuarono così lungo quel tragitto, mentre strani versi di animali notturni echeggiavano sinistri intorno a loro.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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