Altea usò la chiave datale dall'uomo della bottega e la porta si aprì.
Era dunque la chiave di quella stanza.
La dama entrò, ritrovandosi in una camera semibuia, intrisa di uno strano odore di chiuso, come se non vi entrasse nessuno da tempo.
Eppure vi era qualcuno.
Un giovane uomo dai lunghi capelli di neri che suonava un pianoforte, dando le spalle alla porta.
Non si era accorto della dama e continuava a suonare la sua struggente e malinconica melodia.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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