La fretta di Icarius era comprensibile, e io non ero da meno.
Volevo vederci chiaro su quella storia, scoprire cosa aveva in serbo per noi Affon.
Aveva detto qualcuno che poteva aiutarci: chi?
Poi a quelle parole di Affon mi limitai ad abbassare lo sguardo, col delicato pudore che si conveniva a una fanciulla in discorsi del genere.
Ma in realtà non sapevo che espressione avrebbe trovato sul mio viso.
Per un momento mi ritrovai ad invidiare la ragazza che interpretavo.
Perché la vita non poteva essere così semplice?
Il problema più grande il padre apprensivo?
Nessun giuramento da rispettare, nessuna terra da difendere, nessun signore da proteggere, nessuna missione da portare a termine, nessuna responsabilità verso il proprio sangue.
Sembrava allettante, ma poi non mi sarei riconosciuta più.
Io ero quello che ero dopotutto.
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