Il carro riprese il cammino, lasciandosi alle spalle l'inquietate albero.
Raggiunse finalmente la città di Sant'Agata di Gothia.
Era una città molto grande, dai palazzi antichi e monumentali, chiese romaniche e classiche che impreziosivano le sue strade, mentre alte mura racchiudevano l'intero abitato urbano.
La città vista da Occidente, ossia da dove era giunto il gruppo, appariva come sospesa tra i monti, con primordiali ed austere strutture a barbacane, casupole ammassate l'una sull'altra ed imponenti guglie e campanili che svettavano al di sopra di ogni cosa.
Si accedeva attraverso un largo ponte circondato da querce robuste e folte su entrambi i lati.
“Cerchiamo un luogo in cui alloggiare...” disse Ehiss.
“Si, una locanda andrà benissimo.” Annuì il vescovo per poi sorridere a Dacey.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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