Damin guardò fisso Icarius negli occhi, che sostenne però il suo sguardo.
“E' tipico degli spiriti semplici, superficiali e mediocri.” Disse il comandante quasi ignorando le parola di Clio. “Ridere, schernire e scimmiottare se stessi di fronte a qualcosa di più grande di loro.” Sorridendo con perfidia, come chi cerca di ostentare sarcasmo e disprezzo. “Potrei spiegarvi il senso di ciò che ho detto, ma dubito che ciò possa essere da voi compreso.”
Icarius per tutta risposta rise.
“Non credere certo” divertito poi “che perda tempo a discutere con voi, spero.” Irriverente. “Avete chiuso le chiese, tolto i Crocifissi dai muri e negato le basi della cultura Cristiana nelle radici di Capomazda. No, siete fuoristrada. Per negare la verità, ossia la Cristianità nella civiltà, non solo Capomazdse o Afragolignonese, ma dell'intero Occidente allora dovete bruciare ogni copia della Divina Commedia di Dante Alighieri, gli scritti di Boezio, di Cassiodoro e di Pietro Abelardo da ogni biblioteca, raschiare i dipinti di Giotto, Michelangelo, Leonardo e Raffaello da ogni museo o chiesa e riscrivere le leggi morali ed etiche su cui si basa e si evolve da secoli la nostra società.”
“Avete una discreta dialettica.” Dopo un attimo di silenzio Damin. “Peccato che abbiate il dono di non dire nulla quando parlate.”
“Beh...” ridendo Icarius “... dipende da chi mi ascolta, comandante.”