Icarius si voltò sorridendo a quelle parole di Clio, ma cambiando subito espressione nell'accorgersi di quel piccolo specchio ovale appeso alla parete, sul quale poteva vedere riflessa proprio la ragazza che si spogliava.
Restò allora a fissarla, vagamente divertito, mentre lei si toglieva quel corpetto che ad occhio doveva sembrare molto scomodo e di certo poco femminile.
Ma quell'idea mascolina della soldatessa svanì in un istante appena Clio restò nuda.
Era snella, sebbene con morbide e belle forme, la pelle bianca ed invitante ed i suoi movimenti, ora dolci e pacati, apparivano molto più naturali ed armoniosi rispetto a quel suo incedere da militare che sempre l'accompagnava.
I lunghi capelli biondi scendevano liberi sul collo e sulle spalle, accarezzando appena i seni ed i rosati capezzoli così ben fatti.
E lui restò a guardarla attraverso lo specchio, mentre prendeva la vestaglia prima e la camicia da notte poi, alzando le gambe e chinandosi ignara degli sguardi del giovane.
Poi Clio si stese sul letto ed invitò Icarius a coricarsi.
“Si, sarebbe bello scoprire che si tratti solo di un sogno...” disse lui voltandosi “... speriamo di scoprire qualcosa domattina...” sedendosi sul letto.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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