La bocca di Gwen sembrava inebriata di fragole, ciliegie e mille altri frutti di bosco maturi e dolci, tanto che le labbra di Zoren più e più volte andavano a succhiarne il nettare, a cercarne il sapore, a desiderarne l'essenza.
E le sue mani disegnavano con ampie carezze ogni forma del corpo di lei, scivolando lungo il suo abito, come chi cerca la chiave per aprire uno scrigno carico di gemme.
“Gwen...” disse ancora quella voce giunta dal nulla “... Gwen... bacialo... bacialo...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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