AVVENTURA II: La maledizione della Gioia
“Questa, figli miei, è la storia dell'apparizione del veltro che da allora si dice abbia perseguitato così crudelmente la nostra famiglia.”
(Sir Arthur Conan Doyle, Il mastino dei Baskerville)
Il mattino era giunto, velato e grigio.
Era stata una notte senza sogni e silenziosa.
Altea si svegliò in quella grotta, ritrovando Guren, ancora addormentato, sempre sul suo basso masso.
Gwen, al suo risveglio, trovò Zoren accanto a lei che proprio in quel momento stava aprendo gli occhi.
Dacey appena sveglia accarezzò Sheylon, destandola.
Insieme scesero poi al pianterreno, dove sulla tavola era stata preparata una semplice e genuina colazione.
C'era frutta, poi miele e succo di arancia.
E da fuori giungevano dei rumori che tradivano il cavaliere mentre lavorava.
Anche Gaynor si svegliò appena la luce del nuovo giorno prese ad illuminare ben ben la cabina dall'oblò.
Il pirata era addormentato accanto a lei e la tempesta sembrava essersi calmata.
Clio, nonostante i tanti pensieri che affollavano la sua mente, alla fine, stanca per l'intensa giornata, finì per addormentarsi anche lei.
Non dormì molto e poco dopo l'alba era già sveglia, con Icarius ancora addormentato vicino a lei.