“Ah, ti contenti di poco...” disse Velvot stringendo piano il volto di Gwen fra le mani.
E la baciò.
Un bacio lento, profondo, fatto di labbra e lingue che si incatenavano, si rincorrevano, si legavano, si cercavano, si assaporavano.
Un bacio che voleva mettere a nudo la ragazza, succhiandole ogni sussurro, sospiro, muovendosi nella sua bocca e con le mani sul suo corpo che stringeva a sé.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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