Il primo piano era da sempre il piano nobile, e forse era lì che dovevo andare.
Mi sistemai alla svelta, rimettendo a posto i pugnali.
Poi mi nascosi per capire meglio da dove venissero quei passi.
Intanto elaboravo un piano che prevedesse tutti i possibili imprevisti, o almeno tutti quelli che mi venivano in mente.
Ora dovevo concentrarmi su quei passi.
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