Il Capitano acconsentì e mi accompagnò in cabina, dove tirò le tende per evitare che la luce disturbasse il mio sonno. Quel gesto tenero e gentile mi colpì nel profondo.
"Grazie, Capitano... so di essere in debito con voi, probabilmente mi avete salvato la vita... e non chiamatemi altezza, io sono Gaynor... quei momenti di intimità che abbiamo condiviso vi danno ben diritto a chiamarmi per nome. Avevamo abbandonato le formalità, ci davamo del tu e poi... e poi siamo ritornati estranei... e confesso che me ne dispiaccio..." gli presi una mano e continuai a parlare "Rimarreste un po' con me finché non mi addormento?"
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato."
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