La bimba non rispondeva alle mie domande, i bombardamenti l'avevano resa muta. Corsi con lei in braccio fino a palazzo, rimasto pressoché vuoto. Scesi nei sotterranei e la consegnai ad Anmara.
"Povera piccola, il trauma le impedisce di parlare... abbine cura come sai fare, forse è rimasta sola al mondo... io torno in strada, voi restate qui tranquilli... in qualche modo ne usciremo..."
Tornai fuori, tra le macerie e i corpi della mia gente... Lacrime di rabbia e impotenza rigavano il mio viso, rendendomi conto della devastazione intorno a me. Mentre camminavo, una mano afferrò saldamente il mio braccio, facendomi voltare di scatto.
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato."
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