Velvot si staccò appena dalle labbra di Gwen per poi sorridere.
Allora cominciò a far scivolare le sue mani agili ed abili lungo il vestito della ragazza, iniziando così a sbottonarlo.
Lui era pratico di giochi di mano, come ogni degno prestigiatore.
Sapeva muovere le dita sinuose e snelle con delicatezza e sicurezza per nascondere agli occhi della gente i suoi trucchi da illusionista.
Quelle mani allora presero sempre più confidenza col vestito di Gwen, aprendolo e sfilandone via le parti dal corpo morbido della giovane.
Un gioco nel gioco che procurò intensi e profondi brividi sulla pelle di lei.
Pelle sempre più calda, ardente.
Bastavano i leggeri tocchi di quelle mani esperte per far ribollire il sangue della ragazza.
Carezze argute, audaci che sfilavano via l'abito e sapevano sfiorare nei punti giusti il corpo di Gwen.
Ed ogni tocco era un momento di estasi per lei.
Con quelle dita che esploravano e scoprivano cose nuove, dove la ragazza era più sensibile ed indifesa.
Dove poteva solo abbandonarsi e far suo quel piacere.
Piacere sempre più intenso.
Mentre le ultima parti di quel vestito scendevano lente e scoprendo le meravigliose grazie di lei.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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