Clio in sella ad Ercole si allontanò dalla rudimentale piazzetta, più simile ad uno spiazzo campestre in realtà, lasciò quel villaggio e si ritrovò nella brughiera.
Il Sole era ormai quasi del tutto tramontato ed il crepuscolo si stagliava con i suoi colori bassi e sognanti lungo l'inquieto e selvaggio profilo della brughiera.
Le ombre pian piano si distendevano sui dossi, i fossati, i folti cespugli ed i secolari alberi.
Le montagne circostanti apparivano avvolte da una leggera foschia, che rendeva le loro forme solo accennate e mutevoli.
Gli animali diurni si erano ormai richiusi nelle loro tane, lasciando così il dominio di quel luogo alle creature notturne.
E mentre la bionda soldatessa attraversava quello scenario così vasto, misterioso e primordiale, imboccando uno stretto sentiero racchiuso da frondosi alberi, cominciò ad udire un suono.
Il suono di un'ocarina.