Nella stanza era calato un profondo silenzio, rotto solo dal respiro della regina e del pirata.
Lei era seduta sul bordo del letto, con le gambe ed il petto completamenti scoperti, mentre lui, inginocchio, stava fra le sue cosce leggermente divaricate.
Il capitano guardò i seni della giovane sovrana, per poi alzare gli occhi in quelli di Gaynor.
Cominciò allora, con le dita, a sfiorare delicatamente i turgidi capezzoli della ragazza, quasi giocando con il loro essere sodi.
E quando fu sul punto di chinarsi sui seni, per cercarli con le labbra, qualcuno bussò alla porta.
“Altezza...” disse Anmara da fuori “... posso entrare?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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