Osservai quella bambina attentamente, quasi non riuscendo a capacitarmi della sua esistenza, del suo essere lì in quel momento.
Tutto era selvaggio e incontaminato, persino lei, persino i suoi capelli crespi e ribelli.
Poi quelle parole.
La Dama.
La Dama del Lagno.
Avevo sentito storie su di lei, ero forse finita in una di quelle storie.
Quelle in cui tutto può succedere, in cui anche l'irrazionale scorrazza per le strade come fosse la normalità?
Ero curiosa.
Non ero così razionale da scandalizzarmi.
Ciò che andava oltre la mia comprensione mi affascinava, mi incuriosiva, non mi spaventava a priori.
"È una bella canzone.." dissi dolcemente alla bambina "La Dama?" azzardai poi "La Dama del Lagno?".
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