“Sta zitta.” Disse Foros ad Elisabeth. “E ringrazia che la tua faccia mi serve senza lividi, altrimenti ti avrei percossa per bene. Ma ci penserà il tuo futuro padrone a frustarti a dovere.”
La portò poi in mezzo ad altre donne e poco dopo la vendita cominciò.
Quel luogo brulicava di una variegata umanità formata da padroni, schiavi, mercanti e banditori.
In sequenza varie donne cominciarono ad essere esposte come bestie, mentre uomini di tutti i tipi urlavano le loro offerte.
Poi toccò ad Elisabeth.
La donna fu portata sul palco e messa in mostra come mercanzia.
“Guardate, signori...” il banditore “... una donna dalla pelle arsa dal Sole... e come tutte le figlie del Sud ha il fuoco dentro... ammirate le sue forme, calde, morbide, giunoniche... mirate il suo corpo... può essere vostra... vostra soltanto... immaginatela ai piedi del vostro letto... in una calda notte d'Estate... alla mercé dei vostri vizi, dei vostri capricci... dei vostri desideri...”
“Dieci Taddei!” Urlò qualcuno.
“Venti per me!” Qualcun altro.
“Trenta!”
“Quaranta!”
“Avanti, signori!” Invitandoli il banditori. “Chi offre di più per questa Medea greca?”
“Cinquanta Taddei!”
“Sessanta!”
“Duecento Taddei.” Ad un tratto una voce dal fondo. “In oro.”