Era un uomo grasso, basso, dalla barba incolta e l'espressione rozza.
Masticava del formaggio ed in mano stringeva un bicchiere di latta con del vino.
Entrò, guardò Gaynor e poi l'interno della stanza.
“Potete entrare, capitano...” disse rivolto alla porta.
Sulla soglia apparve allora una figura diversissima dall'uomo entrato prima.
Era un giovane uomo dalla pelle bianca, gli occhi azzurri e sognanti, i capelli scuri ed i lineamenti regolari.
Indossava un giustacuore violaceo, dai bordi ricamati con magistrale armonia.
Sopra portava un magnifico balteo di un nero lucidissimo, con ricami d'oro che brillavano come i barbagli che lascia l'acqua sotto il Sole lucente.
Un lungo mantello di velluto cremisi ricadeva con grazie sulle sue spalle, scoprendo sul davanti il bel balteo da cui pendeva una lunga e preziosa sciabola.
“Siete voi che avete chiesto questo incontro?” A Gaynor. “A nome di chi?” Fissandola.