"Bene, avete espresso il vostro parere..." risposi ad Enzio. "Adesso vi pregherei però di lasciarmi sola, ho bisogno di riflettere..."
Il discorso dell'ammiraglio aveva una sua logica, ma io non avrei mai accettato di stringere un'alleanza con il nemico. Perché Capomazda era il nemico che ci aveva assoggettati, il nemico da cui liberarsi. Certo però che una guerra aperta sarebbe stata controproducente, per cui bisognava mantenere le apparenze. Forse avrei fatto bene ad incontrare gli aspiranti successori dell'arciduca Anione, mossa che mi avrebbe permesso anche di guadagnare un po' di tempo, in attesa dell'evento che avrebbe ribaltato la situazione. Quale sarebbe stato quell'evento ancora non lo sapevo, ma ero sicura che prima o poi se ne sarebbe verificato uno. Per prima cosa, in mattinata avrei incontrato una persona fondamentale per la mia causa, dopodiché avrei cominciato a pensare ad un viaggetto a Capomazda.
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato."
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