A quelle prole di Gwen, Gurran si voltò di scatto, restando a fissare la ragazza per un lungo istante.
Uno sguardo intenso, profondo, avvolgente, carnale.
Uno sguardo luminoso che fece brillare i suoi occhi neri, come se fossero finalmente liberi da quella cupa inquietudine che da sempre la giovane ricordava di aver visto in quello sguardo.
“Vi ringrazio per essere venuta...” disse lui piano, per poi porgerle la mano “... venite, vi mostrerò dove voglio piantare quei semi...” sorridendo.