Nessun uomo mi aveva mai guardato in quel modo, nessun uomo mi aveva mai guardato in realtà.
E che lui, proprio lui, mi donasse quello sguardo era più di quanto potessi immaginare.
Quell'abito aveva fatto il suo, dopotutto, e ora poteva scivolare via, in silenzio.
Il mio cuore batteva sempre più forte, finalmente libero, la fitta dolorosa non c'era più.
Sarebbe tornata, probabilmente, quando lui se ne fosse andato, ma ora non volevo pensarci.
Volevo sognare che sarebbe davvero stato mio, e mio soltanto.
Ma ebbi solo un istante per pensare.
Poi iniziò a giocare con la mia pelle, e non capii più nulla.
La sua lingua che esplorava il mio corpo, facendomi impazzire, facendomi gemere, fremere godere.
Ogni gioco era una scoperta nuova.
Finché non riuscii più a resistere, e lui mi prese tra le braccia, per farmi sua.
Avevo paura, ma non ci badai, avevo la mente completamente ottenebrata dalla passione, il corpo preda di quell'estasi che bramava compimento, il cuore gonfio d'Amore per quell'uomo che nemmeno sapeva il mio nome.
Ma bastò uno sguardo per perdermi di nuovo.
Non desideravo altro che essere sua, e sua soltanto.
Così mi abbandonai completamente a lui.
Dapprima un po' impacciata, ed inesperta, ma poi quell'estasi mi guidò dove non ero mai giunta.
Mi sembrava di aver aspettato quel momento da sempre, aspettato lui.
Allora divenni più audace, più appassionata, stringendolo a me, assaporando il suo corpo perfetto come lui aveva fatto col mio.
E amandolo, come solo una donna innamorata sa e può fare.
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