Il Cavaliere Burbero, uomo di grossa stazza e forza non comune, portò il ferito nel suo padiglione, sfruttando il buio della notte.
Dacey era subito dietro vestita da suora, mentre Pepino chiudeva il gruppo guardandosi alle spalle.
Giunti nel padiglione, il Cavaliere Burbero sistemò in sella ad un cavallo il ferito, ben avvolto da un mantello.
Così arrivò all'uscita del campo, seguito dalla falsa suora e dallo scudiero.
“Sorella...” disse uno dei soldati di guardia “... lasciate il campo?”
“Si, andiamo dal mio compagno d'armi che chiede di essere Comunicato.” Rispose al suo posto il Cavaliere Burbero. “Vive in campagna e dopotutto non posso certo io dargli il Corpo di Cristo.”
Il soldato annuì ed uscirono.
Galopparono così verso il bosco, fino a raggiungere la vecchia Pieve.
Pepino bussò con forza alla porta e qualche istante dopo Frate Roberto venne ad aprire.
“Buon frate...” disse il Cavaliere Burbero “... stanotte Nostro Signore bussa alla vostra porta. Rammentate la Parabola del buon Samaritano?” E gli raccontò tutto.
Ed il frate accolse il ferito e Dacey, mentre il Cavaliere Burbero si apprestava ad andare via.
“Qui sarete al sicuro.” Il cavaliere alla principessa. “Questo degno frate vi aiuterà. Vi raccomando quel cavaliere ferito.” E andò via col suo scudiero.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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