Jean ascoltò con attenzione Dacey, per poi restare pensieroso.
“Ho idea che lo rivedremo presto...” disse.
Ma altri squilli di trombe interruppero il cortigiano, mentre Ferico era giunto, prende posto accanto a lui ed alla bella principessa.
“Per la barba dei maestri e l'ottusità dei loro allievi!” Ridendo il barone. “Questa è la vera virtù! Non le cialtronerie dei libri, né i detti dei falsi sapienti! Polvere e ferro, armi e sangue! Questo rende gli uomini migliori delle bestie e non certo l'ignobile obbedienza ai dettami imposti dai pretacci!” Divertito.
“Magnificenza, valorosi cavalieri!” Gridarono gli araldi.
Il recinto dell'estremità della lizza era interamente occupato da cavalieri impazienti di dare prova del proprio valore contro gli sfidanti.
E quello spettacolo visto dalla tribuna appariva come un mare di pennacchi ondeggianti mischiati ad elmi lucenti e lunghe lance scintillanti, sulle cui punte avevano attaccati i vessilli che sventolavano al vento.
Poi i recinti furono aperti ed i campioni attraversarono la lizza a passo sostenuto, mostrando la loro grazia ed abilità nel cavalcare.
Ed il boato del pubblico li sommerse.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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