Adespos apprezzò la mia idea e mi condusse in una capanna dove c'era un baule, che mi disse contenere gli abiti di cui avevamo bisogno. Scavando, presi un abito lungo di ruvida tela marrone, piuttosto informe, visibilmente consunto e rattoppato. Scelsi un mantello che aveva visto giorni migliori ed uno scialle che avrebbe coperto il capo, e finii l'abbigliamento con un ampio grembiule. Indossai il tutto e mi rivolsi ad Adespos. "Come mi trovi? Ti sembro credibile? Adesso devi procurami un paio di scarpe adatte da una delle donne del villaggio..." Mi interruppi, per poi riprendere. "Mio caro, ho da chiederti un favore che spero non mi negherai... voglio che mandi uno dei tuoi a casa mia, Ensa sarà disperata... ne approfitteremo per farci dare dei soldi, che sicuramente ci serviranno. Le scriverò un biglietto di mio pugno, cosicché non esiterà e si tranquillizzerà un po'..."
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato."
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