Il padrone sorrise lievemente ed annuì appena, forse notando il rossore sulle gote di Gwen.
Seguirono lunghi momenti di silenzio, dove lui continuò a disegnare e lei ad occuparsi dei fiori.
Il Sole era ormai quasi del tutto tramontato ed il crepuscolo avanzava le sue pretese.
“Ecco...” disse il padrone “... spero sia piacevole, dopotutto non sono un artista...” girò la pietra e mostrò alla ragazza l'immagine disegnata.
Era raffigurata proprio lei, completamente nuda e stesa su un telo simile a quello con cui aveva asciugato il padrone.
La nudità era accennata con delicatezza, le forme aggraziate e morbide appena descritte.
Il corpo nudo di Gwen era vagamente celato da alcune rose dischiuse, posate proprio sulle parti intime, dove però lasciavano tuttavia intravederne le meravigliose fattezze.