"Dubita che le stelle siano fuoco,
dubita che il sole si muova,
dubita che la verità sia mentitrice,
ma non dubitare mai del mio amore."
(William Shakespeare, Amleto)
“Se un giorno giungesse nel regno qualcuno natio di una terra lontana ed ignota” disse Ardea avvicinandosi a Cramelide “allora, per farsi intendere, adotterebbe un linguaggio universale, capace di essere compreso da ogni uomo o donna di questo mondo.” Sorridendo alla ragazza. “Probabilmente così gli dei in passato parlavano ai mortali.”
“Esiste dunque un tale linguaggio?” Voltandosi Cramelide e cancellando il cuore disegnato sul terreno. “Se si, allora di certo è stato dimenticato dagli uomini, visto che oggi è così difficile parlare agli altri.”
“Dimenticato dalla mente, ma comunque ancora vivo in noi.” Mormorò Ardea.
“Non credo.” scuotendo appena la testa lei.
“Eppure” fece lui “avete appena disegnato e poi cancellato uno di quegli immortali segni.”
“Davvero?” Stupita Cramelide.
“Si...” annuì il cavaliere “... quel cuore... non appartiene forse ad un linguaggio universale? Capace di essere compreso da tutti?”
“Era solo uno sciocco disegno...”
“Un cuore non è mai sciocco...”
“Siete un poeta abbigliato da cavaliere dunque?” Fissandolo lei. “Come Tristano?”
“Si, come Tristano...” sorridendo di nuovo lui “... e come l'eroe di Cornovaglia sono in cerca...”
“Di cosa?”
“Di Isotta, naturalmente.”
“Già, risposta ovvia.” Sorridendo per un attimo lei.
“Non esistono risposte ovvie.”
“Tristano cerca Isotta.” Disse la ragazza.
“E non vi è nulla di ovvio in ciò.”
“A me pare di si.”
“Cercare l'Amore non è mai ovvio, scontato, comune.” Guardandola il cavaliere. “Infatti, nei poemi nessun eroe che cerca la sua amata compie il medesimo cammino di un altro eroe. Perchè Amore batte infinite strade. Ed ognuna di quelle strade è unica. Come la donna che attende l'eroe alla fine di quel cammino.”
“Forse allora siete un filosofo.”
Ardea rise.
“Sono solo un cavalier errante.” Disse poi.
“Dunque viaggiate molto” fece Cramelide “e di certo avete visto molte terre.”
“In verità” non volendo mentire lui neanche su cose insignificanti “non sono mai uscito da questo reame.”
“Vi prendete gioco di me, cavaliere.”
Lui la fissò.
“Un cavalier errante è così chiamato” continuò lei “perchè appunto vaga di terra in terra.”
“Un cavalier errante” spiegò Ardea “è solo un uomo che cerca...”
“Già, la vostra Isotta.” Fissando il cielo Cramelide.
“Magari non è Isotta...”
Lei non rispose nulla.
“Magari è altro...” aggiunse il Taddeide “... un castello, una città, un feudo o un regno... oppure un tesoro, un'arma magica, un cavallo fatato o il modo per sciogliere un oscuro incanto...”
“Siete abile nel parlare, messere.” Accennando un lieve sorrise lei.
“O forse, chissà, una donna...”
“Allora vi auguro di trovarla, cavaliere.” Tornando a mirare le stelle la ragazza. “Sono certa sarà molto fortunata.”
“Forse voi attendevate qualcuno ed io sono un importuno...” alzando anche il cavaliere gli occhi verso il firmamento.
“Affatto.” Rispose Cramelide. “Ero qui a godermi questa dolce sera prima di ritirarmi.”
“Quel disegno dunque era dedicato a qualche stella?” Abbassando Ardea lo sguardo sul cuore cancellato. “Magari a quelle della costellazione di Orione, sacra agli Egizi... o a qualcuna che illumina l'Orsa Maggiore, cara ai guerrieri... o chissà, forse a qualche astro che brilla tra Perseo ed Andromeda, tanto amate dagli innamorati...”
“Andromeda fu fortunata...” a capo chino la ragazza “... amò e fu amata da Perseo ed infine divennero entrambi stelle... ma i miti non sono mai reali...”
“Eppure” avvicinando Ardea la mano al viso di lei, facendo si che alzasse i suoi occhi chiari verso quelli azzurri di lui “io non ho mai letto nulla di irrealizzabile in uno di quei miti.”
“Credete che si possa scendere nell'Oltretomba per riavere chi si ama come fece Orfeo con Euridice? O essere salvate da un destino di morte come accadde ad Andromeda con l'arrivo di Perseo?”
“Si...” lieve Ardea.
“Ahimè, cavaliere...” alzandosi lei “... allora siete davvero un poeta, un sognatore o forse solo un folle... vi auguro una buona notte...” incamminandosi verso una porta.
“Un poeta, un sognatore, un folle...” Ardea a Cramelide “... o qualcuno che incarna tutti e tre... un innamorato...”
A quelle parole del cavaliere, la ragazza si fermò, girandosi verso di lui.