Didas sorrise nel vedere Altea bere il vino liquoroso.
E ne sorseggiò un po' anche lei, quasi per tranquillizzarla.
“Non ditemi” disse “che anche voi credete alle superstizioni? Come coloro che ignorano come una giovane donna possa vivere da sola in un bosco. Libera ed indipendente. Vedete, sono costretta a starmene qui... non che ci stia male... ma molti affermano che io porti sfortuna... si, sfortuna nera a sentire loro... mi incolpano dei loro incidenti e delle loro miserie... ed è tutta gente che va in chiesa e prega... che ipocriti... o forse anche voi temete che io vi porti negatività?”
Era spuntato il Sole e con la luce del nuovo giorno ora Altea notò qualcosa.
I capelli di Dadas non erano più castani, ma neri.
O forse non lo erano mai stati, ma solo resi diversi dalla debole luce delle candele.