“Bene.” Disse alzando la sua coppa Ferico. “Questo cavaliere normanno” fissando Svevos “si dimostra non solo coraggioso, ma anche saggio. Alla vostra salute.” Per poi bere, imitato subito da tutti i presenti.
“Milord...” uno dei cavalieri presenti “... chi sarà la madrina del torneo? Ogni giostra che si rispetti deve vantare una degna regina. Colei insomma che cingerà con una corona la testa del vincitore.”
“Dite bene, cavaliere.” Annuì Ferico. “Si dovrà scegliere una dama adatta per tale servigio.”
“Milady Dacey” intervenne Svevos “mi sembra degna per tale onore. E' bella e di alto lignaggio.”
“Per Agrippina, Poppea e Messalina!” Ridendo Ferico. “Si potrebbe mai imporre una berbera infedele come madrina di cavalieri? Forse nelle sue terre di mori e saraceni! Ma non certo in codeste nobili contrade!” Guardando poi Dacey.
“Tali parole” mormorò Svevos “sono ingiuste da pronunciare, milord. Non davanti a colui che sarà di milady suo futuro sposo.”
“Avete udito, messere?” Ferico a Jean. “Trovate che le nostre parole siano forse ingiuste o indegne, come afferma il nostro cavaliere normanno?”
“Milord...” rispose Jean “... non da me saranno giudicate tali le vostre parole, poiché milady Dacey è ancora vostro ostaggio e non ancora mia moglie. Dunque sta a voi custodirne l'onore e la dignità.”
Ferico scoppiò a ridere.
“Buon cavaliere...” fissando poi Svevos “... vi perdoniamo l'infelice uscita solo perchè siete forestiero ed ospite. Ma badate che l'onore di qualunque donna di questa città viene dopo la nostra autorità.”
Svevos fu tentato di rispondere, ma lo sguardo prudente di sua madre gli consigliò di non replicare.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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