Gwen si ritrovò così in quella stanza.
Era piccola ma ospitale e ben curata.
Vi era un mobile a muro su cui splendevano piatti di peltro, brocche e bicchieri d'argento.
E poi boccali di ottone e bottiglie di cristallo, insieme a posate di stagno che torreggiava su mensole poste l'una sopra l'altra, formando i ripiani di una grossa credenza di quercia.
Vi erano alcune candele e pochi libri abbastanza vecchi.
Ma ad un tratto Gwen udì dei passi giungere dal corridoio.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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