Jean guardò Dacey che si era avvicinata a lui ed accennò un lieve sorriso.
“Dunque...” disse impaziente Ferico “... parlate, presto.”
“Io forse conosco un modo per mettere fine all'attività di traditori intrapresa da Guisgard e dagli altri ribelli del bosco, milord...” cominciò Jean.
“Volete che vi si cavino le parole dalla bocca?” Insofferente il barone. “Avanti, continuate!”
“Conoscendo la tipologia, alquanto banale e tutto sommato rozza dei nostri nemici, io credo che una degna trappola non sia difficile da organizzare...” Jean “... e mi sono permesso di ragionarci su, ben conoscendo la riconoscenza che vi anima, milord...”
“Avrete qualunque cifra.” Annuì il barone.
“Ebbene domando, con licenza, la somma di seicentomila piastre, milord.” Rivelò Jean.
“Cosa?” Stupito il barone. “Ma siete ammattito? Non vi è una somma simile in tutta Sygma!”
“Eppure tanto avete stimato la liberazione di lady Dacey, milord.” Replicò Jean. “Datemi dunque milady in moglie ed io vi farò avere le teste di Guisgard e degli altri traditori, milord.” Per poi voltarsi verso Dacey.