A quelle parole di Gaynor, il Capo gettò con rabbia un ramo secco sul fuoco, per poi alzarsi e fare qualche passo verso lo stagno.
La notte era silenziosa e la Luna si specchiava muta sulle docili acque.
“Non faccio che pensarci...” disse “... notte e giorno... è un'ossessione... come liberare Monsoperon da quel tiranno...” scosse il capo “... siamo tra due fuochi... la debole e divisa nobiltà a cui appartiene Ferico... oppure l'ambizione accentratrice di Taddeo il Cuor di Dragone?” Si voltò a guardare la dama. “Che sciocco, vero? Sono con una bellissima donna e parlo di politica...” rise appena “... credete ancora sia un gentiluomo? Non vi ho neanche offerto da mangiare.” Le si avvicinò, per poi quasi sfiorarle il collo con le dita. “E' tardi e l'aria è umida...” alzandole delicatamente la spallina del vestito che era scesa appena “... potreste ammalarvi...” poggiando il suo mantello sulle spalle di lei.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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