Camminare mano nella mano con il Capo in quello scenario idilliaco scatenò in me una miriade di sensazioni diverse, tutte forti e tutte piacevoli, tanto che avrei voluto fermare il tempo e cristallizzarlo in quelle due mani unite. Arrivammo alla sponda dello stagno dove giaceva il resto dell'abbigliamento del mio cavaliere, che si rivestì in fretta e mi condusse poi sotto una grande e secolare quercia. Lì accese un fuoco che avrebbe contrastato il freddo della sera. Lo osservavo attentamente in ogni suo movimento, i gesti sicuri, le braccia forti, le mani veloci... mi piaceva, si... mi piaceva moltissimo.
"In tutta sincerità, la vostra compagnia è la migliore di cui abbia goduto nell'ultimo decennio..." gli risposi. Gli raccontai poi di come i soldati del Maresciallo avessero confiscato l'offerta fatta alla Pieve e del giardino di casa devastato. "Il denaro in sé non è un problema, infatti il mattino dopo ne ho portato dell'altro in offerta a Frate Roberto, ma ciò che veramente mi preoccupa è che adesso non mi sento più sicura... i soldati mi hanno apostrofata in malo modo, ho paura che mi abbiano segnata sul loro libro nero. Forse sono stati proprio loro gli artefici di quello scempio a palazzo... Sta di fatto che da quando c'è il nuovo barone, l'aria di Sygma si è fatta irrespirabile..."
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato."
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