Il pranzo continuò, con il barone che punzecchiava i chierici, certo non facevano del loro meglio per mettere a suo agio la ragazza orientale.
Che giustamente sbottò.
Compresi che forse non era lì di sua spontanea volontà.
E quando mai una donna nobile era libera? Pensai, con una fitta dolorosa.
Il sorriso che mi rivolse era forzato, come biasimarla.
Io li avrei accoltellati, pensai con un sorriso divertito.
Ed era stato proprio quel temperamento a mettermi nei guai.
O forse chissà, quel temperamento mi aveva salvato da una vita che non faceva per me.
Non avevo l'abitudine di intromettermi nelle conversazioni dei nostri committenti.
Più che altro ero sempre più curiosa di capire cosa turbasse il maresciallo.
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