Ci seguiva, come un fedele segugio ci seguiva.
Era difficile comprendere chi fosse il cacciatore e chi la preda.
Forse era un'arte, cacciare facendo credere all'altro di essere lui il cacciatore.
In guerra questo lo sapevo fare.
La disparità coi valchiria mi aveva allenato a momenti come questi.
Ciò non significava fosse facile, però.
Iniziarono a bombardarci, mentre noi non potevamo rispondere.
Tutto quello che potevo fare era guidare.
Ormai le alture erano vicinissime e se avessero continuato a volerci prendere, avrebbero rischiato, e l'avrebbero pagata.
Almeno, il piano era quello.
Così, iniziai a schivare quei colpi, e la rapidità del Novalis aiutava senza dubbio.
Continuai a sfrecciare, quando iniziai a zigzagare tra le alture, cambiando spesso direzione.
Manovre che a me portavano via pochi secondi, ma al bombardiere sarebbe servito più tempo.
Non mi fermai mai, né seguii mai una traiettoria definita.
Era un gioco di velocità e astuzia, e continuai a volare, sperando che prima o poi facesse un passo falso.
"Conosco queste alture.." dissi a Gaynor "Saranno la trappola mortale per quel bestione, non ci servono munizioni..".
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