A quella rivelazione di Clio, tutti i presenti restarono allibiti, fissando poi con curiosità ed incredulità Guisgard.
“Non ci credo...” disse Reddas “... non può essere...”
Guisgard lo guardò divertito.
“Se per voi la guerra è una gara su chi sia più duro e ganzo” il militare con un sorriso irriverente “allora vi informo che avrete presto l'occasione di sminuire quanto da me fatto.”
“Che volete dire?” Goz.
“Che poco fa da un luogo imprecisato del deserto è decollato qualcosa di spaventosamente grande e pesantemente armato.” Svelò Guisgard.
“Cosa?” Chiese Tesua.
“Un bombardiere dalla mole imponente.” Rispose il militare. “Forse a otto o addirittura a dieci motori.”
“Impossibile!” Esclamò Reddas. “Nulla di simile può essere costruito da Canabias.”
“Invece lo hanno fatto.” Replicò Guisgard. “E a breve ne saggeranno la forza su questa base e sul borgo.”
“Ecco cosa genera questo insopportabile sibilo...” fece Lyon.
“Per questo ci avete riportato il Novalis?” Con astio Reddas. “Perchè vi ha spaventato tanto quel bombardiere?”
“Si, mi ha spaventato e parecchio...” annuì Guisgard “... ma non per ciò che può fare a me, razza di idiota in divisa... sarei potuto fuggire via, volando fuori da ogni rotta conosciuta... il pericolo è invece su di voi... e sul mondo intero immagino... quei pazzi comunisti mirano a sostituire il Natale col primo Maggio... per questo sono tornato... forse quest'aereo” indicando la Freccia d'Argento “serve più a voi adesso... dopotutto è la vostra guerra, non certo la mia.”
“Comunque chiedo l'arresto di questo individuo, capitano.” Reddas a Goz.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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