Deserto.
Deserto, deserto e ancora deserto. Non c'era altro.
Intanto la sera stava calando ed io non sapevo che fare.
Quando Fermer mi chiamò lo raggiunsi subito.
"Stai scherzando? Io non ti lascio qui! Non me frega niente di rifugiarmi se tu sei chissà dove a morire. Io ti aiuterò, ma tu devi fare uno sforzo" dissi determinata.
Piuttosto mi sarei fatta sbranare, ma per nulla al mondo lo avrei lasciato lì.
Poi, mi venne in mente una cosa. Osservai la ferita al fianco e seguii con lo sguardo la traiettoria del proiettile.
"Forse posso spostare il proiettile con la magia ed estrarlo" dissi, mentre sollevavo le sue spalle col braccio e mettevo il mio cappotto sotto la sua testa, in modo che le costole fossero abbastanza distese da far uscire il proiettile, ma non troppo da farlo arrivare chissà dove, sebbene ci fosse la mia energia ad indirizzarlo.
Poi avvicinai il mio viso al suo e lo baciai dolcemente.
"Purtroppo non garatisco che non sentirai nulla... Potrebbe far male..." dissi con poca voce, accarezzandogli il viso.
Posizionai poi entrambe le mani sulle costole, una di fronte al proiettile per spingerlo indietro e disincastrarlo e l'altra pronta per fargli ripercorrere il tragitto che aveva fatto per entrare.
Di certo, se era entrato poteva anche uscire.
Mentre eseguivo quelle manovre, mettevo una forza e un'energia mai viste, che mai ci avevo messo per un incantesimo o altro, forse per il dolore che mi provocava vederlo soffrire, o sentirgli dire che non ce l'avrebbe fatta.
Volevo e dovevo salvarlo e ci sarei riuscita, in un modo o nell'altro.
__________________
"La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca"
BALTASAR GRACIÁN
"Sappi che la Luna è il messaggero degli astri. Essa infatti trasmette le loro virtù da un corpo celeste all'altro"
ABU MASAR, "Libri mysteriorum"
Ultima modifica di Lady Gwen : 23-12-2015 alle ore 12.10.47.
|