“Fare compere...” disse Guisgard a Clio, mentre Altea aveva poggiato la sua testa sulla spalla del militare “... beh, se volete e promettete di dimenticare di essere un legionario, io e la mia amica sospirante” indicando la dama di Cherval accanto a lui “potremmo condurvi per le stradine di questo borgo a fare compere. Che dite?” Guardando il biondo tenente.
Nello stesso instante, nella taverna, Dacey e gli altri continuavano a parlare.
“In effetti” disse Levet alla ragazza “mi annoiava parlare di quel tipo.” Sorridente. “Oh, vi ringrazio. Si, forse un po' poeta lo sono... sapete, quando si ha un animo romantico si è spesso spinti ad osservare il mondo con gli occhi dello spirito, invece che con quelli del corpo. Volete vi parli ancora di Città di Capomazda? Beh, è un luogo dominato dalla natura vi dirò. Da un cielo sterminato, con una compagna lussureggiante tutt'intorno. Sembra una città uscita da un romanzo dell'Ottocento.”
“Forse dovremmo lasciare soli la principessa ed il nostro ser Levet.” Fece Fines agli altri due borghesi.
“Piantala...” Poeh ad un orecchio di Fines per non essere sentito dagli altri “... il capitano ci ha detto di non perdere mai di vista di Diana.”
“Il capitano ormai si è tirato fuori...” rispose sempre sottovoce Fines “... ora dobbiamo fidarci del baronetto...”