L'atmosfera della cantina era quasi surreale.
Dentro vi dominavano la paura, l'incertezza, la tensione e l'angoscia.
“Quasi quasi vi invidio...” disse Leones ad Altea “... vorrei anche io salire sul Meridian Express e lasciare questo luogo dove la guerra è nel pieno...”
“Il mondo sta andando a rotoli...” mormorò amaramente Poeh “... non mi stupirei se un giorno non troppo lontano vietassero persino di esporre il Crocifisso, quale simbolo della nostra civiltà...”
“Assurdo.” Commentò Fines. “Non basta togliere un Crocifisso da un muro per negare la Cristianità della nostra civiltà. Dovrebbero vietare allora anche la Divina Commedia, le opere di Pietro Abelardo e quelle di Gian Battista Vico. Senza dimenticare poi capolavori dell'arte, quali la Cappella Sistina, la Pietà o il Mosè. In ogni opera degli artisti occidentali vi è vivo il fuoco della Cristianità, quale cuore pulsante della nostra civiltà.”
“Chissà quali sono le sorti della battaglia...” guardando il soffitto il taverniere, mentre i boati erano sempre più vicini.
“Ah, benedetto capitano...” Leones “... quanto vorrei fosse qui... speriamo non gli accada nulla...” fissando poi i due borghesi e Dacey.