La battaglia era cominciata e subito i nemici fecero capire di essere micidiali. Più che attaccare, ci stavamo difendendo dai Valchiria, aerei nettamente superiori ai nostri. Mentre raffiche di colpi sibilavano tutto intorno, avvistammo il Valchiria del Gufo Nero... No! Non possiamo farcela contro quel diavolo senza il Novalis! Maledetto Orko! Pensai mentre il sangue mi si gelava nelle vene. Un gruppo di reclute contro il più temibile dei nostri nemici... anche io, con la mia esperienza, nulla avrei potuto alla guida di un aereo ordinario, figuriamoci loro... Dovevo agire in fretta, altrimenti quel cane avrebbe trovato il modo di abbattere tutti i nostri aerei. Lo conoscevo bene, sapevo di cosa era capace.
"Tenente Tesua! Servono rinforzi al borgo! È entrato in azione il Gufo Nero, le reclute non riusciranno mai a tenergli testa... Mandate qualcuno di esperto, altrimenti è la fine!"
"Lyon!" Mi rivolsi al soldato "Prendi il comando dell'azione finché non manderanno qualcuno... io cercherò di distoglierlo da voi, ma non so quanto potrà durare questo diversivo... magari mi ucciderà prima che abbia il tempo di pensare a qualcosa, ma nel frattempo spero succeda un miracolo..."
Aggiunsi poi parlando alle reclute: "Voialtri ragazzi pensate a difendere il borgo, niente atti di eroismo contro il Gufo, non ne uscireste vivi..."
Mi feci il segno della croce e diressi l'aereo verso il Valchiria nero, attaccandolo. L'unico modo di portarlo lontano dai miei uomini era quello di non mostrare che lo temevo, affinché lui capisse che ero intenzionata a tenergli testa. Cominciai con rapide scariche in successione, che mi permettevano movimenti repentini. E intanto pregavo di uscirne viva...
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato."
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