Marwel sorrise ascoltando le sue parole, poi si accorse che un velo di rabbia cercava di aggrapparsi al cuore del pilota e lo vide vide stringere le lenzuola, stropicciandole appena.
"No, non siete un fantasma" sussurrò riprendendo la sua mano, senza stringerla "avete solo dimenticato, ma nulla è perso, ne sono certa".
L'allarme del borgo non cessava di suonare e il sibilo degli aerei si faceva sempre più vicino.
Evangelia era diventata una trappola mortale per i suoi abitanti e a Marwel vennero in mente i suoi bambini, sicura che stessero dormendo serenamente in comodi e caldi letti, lontani dalla guerra, lontani dalla morte.
Avrebbe voluto dar loro il bacio della buonanotte e rimboccargli le coperte, per poi leggere una storia e aspettare di vedere le loro palpebre calare sulle luminose iridi.
Aveva dovuto prendere una decisione e fino a quel momento era convinta fosse stata la scelta giusta.
Ora aveva uno sconosciuto a cui pensare, che forse tanto sconosciuto, infondo, non era.
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L'amore non ha un senso, l'amore non ha nome, l'amore bagna gli occhi, l'amore scalda il cuore... L'amore batte i denti, l'amore non ha ragione. L'amore è così grande da sembrarti indefinito, da lasciarti senza fiato, il suo braccio ti allontanerà per sempre dal passato.
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