Suor Ologna sorrise a Marwel e le accarezzò anch'ella il viso.
“Si, giusto.” Disse. “E basta con ogni formalismo, visto potresti essere mia figlia. Dunque, per prima cosa faremo l'inventario delle medicine rimaste in ospedale. Non sono moltissime ma è bene conoscerle.”
E così, pian piano, la religiosa insegnò le nozioni fondamentali alla sua giovane infermiera.
L'ospedale non era molto grande, quasi più un ambulatorio e le strutture presenti non reggevano ovviamente il paragone con quelle dell'infermeria della base legionaria.
Tuttavia riusciva a svolgere diligentemente il suo compito e permettere alle persone del borgo di curarsi lì.
“Abbiamo solo un inconveniente...” la religiosa a Marwel “... non c'è acqua potabile, dunque va raccolta e poi fatta bollire. C'è una fontana nello spiazzo antistante, ti spiace andare a riempire un secchio?”