"Chissà mai perché, ma vi credo..." risposi a Guisgard "Per quanto riguarda me, siete fuori strada... libertà e indipendenza non sono mai state la mia aspirazione. Se sono sola, di sicuro non è per scelta... la vita è beffarda, amico mio, a volte da e a volte toglie... stasera ho una commissione da fare qui al borgo, ma più tardi tornerò al forte a cantare... dopotutto è il mio mestiere, no?"
Poi la richiesta del taverniere di verificare non so cosa stesse succedendo di sopra, così Guisgard lo seguì. Sentii dei rumori, ma non riuscii a capire cosa stesse succedendo. Ero rimasta da sola, così salii anch'io di sopra e vidi una scena sconcertante. I due borghesi con cui avevo cenato la sera prima erano riversi in terra, privi di conoscenza, e la stanza era stata rovistata da cima a fondo. D'istinto corsi nella stanza e mi inginocchiai sui due per controllare se fossero ancora vivi.
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato."
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