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Vecchio 05-06-2009, 10.42.54   #29
Capitan Golia
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Capitan Golia è sulla buona strada
Citazione:
Originalmente inviato da Anton Guiscard Visualizza messaggio
Cari amici, Chretien de Troyes è l'aritmetica, ma Thomas Malory è la geometria. In seguito, e nel mezzo, soltanto aggiunte, precisazioni inutili, deviazioni forzate. Poi Spenser, Tennyson, Eliot, Steinbeck, per una riscrittura interpretativa. Infine oggi, nell'attualità, il nulla. Naturalmente ogni valutazione è personale. La bellezza non ha parametri. (...) Voglio citare Borges, sostenendo con lui che il grande guaio del romanzo moderno risiede proprio nella mancanza di queste due caratteristiche (epica e poesia). (...)
Premesso che penso che tu abbia ragione volevo, da "ignorante" (dato che non ho cultura letteraria, purtroppo), evidenziare come Chretien de Troyes, mi pare, abbia trattato la materia di britannia come un corpus narrativo "aperto". Condiviso tra i vari scrittori. Aperto ai contributi di tutti: variazioni sul tema, ampliamenti con nuove storie e personaggi, ecc. Naturalmente questo implica anche che ciascuno possa e debba apportare qualcosa di personale e di nuovo. Per me si tratta di un concetto molto affascinante e non nascondo di aver coltivato l'idea di scrivere anch'io qualcosa.. ma temo di non averne le capacità. E comunque la domanda che mi pongo oggi è: gli autori moderni si accostano alla materia di britannia con questa modalità? Penso di no: le cose che ho letto oggi mi sembrano sostanzialmente delle riscritture o delle variazioni sul tema che non hanno la capacità di "stare accanto" ma, piuttosto, che pretenderebbero di essere lette "al posto" dei classici. Forse però non è possibile, realmente, scrivere di medioevo senza esservi dentro...
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