"Già, una figura piuttosto ambigua..." risposi finendo il mio caffè. "È stata una lunga giornata, e adesso ne è cominciata un'altra... sarà meglio che vada a dormire qualche ora, o non sarò nemmeno in grado di stare in piedi..." salutai Park con un bacio sulla guancia. "Grazie di tutto... a più tardi..."
Nel corridoio, chiesi ad un soldato dove fosse un telefono. Me lo indicò e io mi ci diressi. Trovatolo, ni guardai intorno per accertarmi che non ci fosse nessuno. Feci un numero a memoria. Era una linea diretta, impossibile da avere, eppure...
Rispose una voce maschile.
"Il generale Taddeus. Subito." Dissi io "Ditegli che la Rosa Nera ha delle novità importanti."
Poco dopo, la voce del generale.
"Signore, credo di aver trovato l'aereo. O meglio, ho trovato il posto in cui è stato finora. Devo averlo mancato di un soffio... Si tratta di un rottamaio giù nel borgo. C'era un tale che non me la contava giusta, sono convinta sia implicato... ha una gamba malmessa, zoppica vistosamente. Comunque ho la possibilità di mostrarvi le foto del posto, fatemici lavorare su..."
Ascoltai la sua risposta, e infine aggiunsi "Dovere, generale." Clic.
E ora a noi due, Zac. Andai in camera mia e presi una collana con un grosso ciondolo. Mi rinfrescai il viso, avevo bisogno di un bagno, ma non ne avevo il tempo. Bisognava muoversi in fretta. Il non conoscere l'esatta ubicazione degli alloggi era un limite, ma non avevo alcuna scusa per chiedere una planimetria a Goz. Mi toccava domandare in giro, come sempre. Chiesi allora ad un soldato se sapesse dov'era la stanza del fotografo, e fortunatamente ebbi una risposta affermativa. Raggiunsi così l'alloggio di Zac, dove trovai la porta socchiusa. L'aprii e lo chiamai. "Zac, posso entrare?"