Osservai Pintos andare via, rendendomi conto che non mi aveva detto perché non si trovava dove gli avevo ordinato di andare ore prima.
Ma avevo altro a cui pensare in quel momento.
Riuscii a riposare poco, ma poco basta per un soldato.
Poco prima dell'alba uscii e raggiunsi il mio hangar, dove il mio gioiellino riposava indisturbato.
Restai ad osservarlo sfiorandolo piano, mente lo sguardo vagava sulla fiamma rossa dipinta sulla coda.
Damasgrada non mi aveva mai delusa finora, anche quando tutto sembrava perduto, mi aveva portato in salvo, e aveva fatto strage di nemici.
Dopotutto portava il nome di una spada leggendaria, perché se noi eravamo cavalieri, cos'altro erano i nostri aerei se non le nostre inseparabili spade?
Osservai il sole sorgere, il tempo era giunto.
E io ero pronta.
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